un anno dalle mie dimissioni

Che paura rinunciare al lavoro

Un anno fa prendevo una decisione fondamentale per la mia vita. Avevamo appena comprato la nostra casa dei sogni, preso un mutuo che finiremo di pagare quando avremo 70 anni, avviato i lavori.  Dormivamo tutti e quattro nella cameretta di Simone perché avevamo già lasciato la nostra vecchia casa, un caldo infernale, due bambini piccoli sempre malaticci e un lavoro che mi succhiava tutte le energie.

Ero diventata l’ombra di me stessa, la notte dormivo poco per il caldo e per allattare, il giorno correvo per riuscire a fare più cose possibile. Spesso i piani cambiano all’ultimo secondo, un bambino ha la febbre, devo sostituire una persona in negozio, oggi non riesco ad andare a lavoro, domani non riesco a rientrare in tempo per prendere i bimbi. Pane e sensi di colpa.

Ero dipendente della mia attività, avevo i benefici e le tutele del dipendente e le preoccupazioni e le responsabilità dell’imprenditore.

Dopo anni di intenso e devotissimo lavoro mi rendo conto di non essere più una risorsa per la mia attività come dipendente e al tempo stesso non mi sento più gratificata come imprenditrice. Posso tirarmene fuori. Devo tirarmene fuori.

Spoiler: è stato tostissimo

In realtà non ho mai pensato neanche per un secondo di rinunciare al lavoro per sempre, ma ho accettato di non voler più giocare alla supereroina che ambivo a essere. 

Devo ritrovarmi, ritrovare la mia strada, valorizzare il mio talento, trovare un nuovo equilibrio.

Spoiler: è stato tostissimo. Un anno di fatica e preoccupazione. Ho dovuto perdermi nei meandri delle mie idee, dei miei sogni per trovare infiniti progetti forse mai realizzabili. Ho scritto, immaginato, studiato, letto con una voracità malata perché volevo ritrovarmi a tutti i costi. Ad oggi ho preso delle decisioni. Inizio a unire i puntini del mio percorso e cerco di accettare una storia da scrivere senza ossessionarmi con la pianificazione.

Ad un anno dalle mie dimissioni mi sembra di non essere ancora arrivata a niente di concreto. In attesa di raggiungere la destinazione però, cerco di godermi il viaggio.

non sono solo una mamma
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