Iniziamo col dire che i nostri bambini hanno 3 anni e 1 anno e mezzo, che abbiamo deciso di non portare i passeggini in Marocco e che le aspettative di fare un enorme fiasco erano piuttosto alte, visto il viaggio precedente in quattro. Scriveremo anche di questo, promesso!
Dopo questa doverosa premessa, in questo articolo ci concentriamo sulle nostre esperienze per affrontare un viaggio in Marocco con i bambini.
Abbiamo optato per un volo serale con Ryanair rivelatosi davvero comodo. Abbiamo avuto il tempo di preparare dei panini e di chiudere le valige con calma senza lo stress di una sveglia all’alba e arrivare in Marocco con i bambini addormentati per noi è stata un’ottima soluzione.
Dopo aver prenotato il volo con la tariffa base di Ryanair, che prevede solo una piccola borsetta per passeggero, abbiamo aggiunto un bagaglio da stiva da 20 kg. Per noi è stato sufficiente visto che avevamo nei marsupi i nostri preziosissimi “bagagli a mano” e non volevamo sovraccaricarci.
Al momento del nostro viaggio (gennaio 2023) era obbligatorio stampare la carta d’imbarco per raggiungere il Marocco con Ryanair, informatevi se è ancora così.
Due marsupi, cliccate se vi interessa il nostro modello, ci hanno permesso di mettere i bambini addormentati “a zainetto” senza l’incubo di dover portare fuori e aprire il passeggino fuori dall’aereo con i bambini in braccio.
Avevamo letto che nei vicoli delle città principali del Marocco sarebbe stato impossibile circolare con i passeggini, in realtà nelle medine abbiamo visto altri genitori con i passeggini ma non ci siamo mai pentiti di non averli con noi.
Il nostro consiglio per affrontare il Marocco con bambini piccoli è sicuramente di avere il marsupio per quando sono stanchi di camminare.
In più, è poco ingombrante e quando non serve si può infilare in una borsetta di tela. Seguite il nostro consiglio se come noi vi siete stufati di portare in giro passeggini vuoti, magari con i bambini in braccio.
La domanda più gettonata di tutti quando abbiamo detto che saremmo partiti per il Marocco con i bambini piccoli è stata: “ma non avete paura che si possano sentire male?”
La risposta è sì! E’ una paura costante, anzi, più che una paura è una consapevolezza. I bambini si ammalano molto spesso e i nostri non sono da meno. Frequentano entrambi la scuola da quando sono molto piccoli quindi siamo abituati agli ordinari problemi di salute. Li conosciamo e li sappiamo gestire, a Roma come in viaggio.
Ci portiamo una borsa delle medicine con tutto quello che ci può servire, senza sconti, consapevoli che la probabilità di averne bisogno è alta. Aspettandoci che possano ammalarsi anche in vacanza, non prevediamo mai piani serrati da quando viaggiamo con loro.
Per ogni viaggio poi ovviamente sottoscriviamo sempre un’assicurazione sanitaria. Con tutta la speranza che questa invece non ci debba servire.
Durante il viaggio in Marocco con i bambini, come sempre quando andiamo in paesi che lo richiedono, ci siamo dati delle regole ferree per evitare problemi intestinali:
Per lavare i denti utilizziamo solo acqua in bottiglia e a ristorante ordiniamo solo cibi cotti, in questo viaggio abbiamo anche evitato di mangiare street food. Forse non era necessario ma meglio prevenire che curare, fin dove è possibile.
Miracolosamente i bambini sono stati in salute come non stanno mai quando frequentano la scuola. Questo è stato l’aspetto che ha reso questo viaggio davvero rilassante e incoraggiante.
La valigia che abbiamo utilizzato per il viaggio in Marocco con i bambini è una mitica valigia che ci è stata regalata dai nostri amici per i miei 30 anni quando ero incinta di Elio e abbiamo messo al chiodo (per ora!) i nostri zaini.
A nostra volta, è uno dei regali preferiti da fare alle famiglie che amano viaggiare. E’ grande, capiente e da battaglia. Non è indistruttibile, le cerniere interne e le ruote si sono usurate con il tempo ma noi l’abbiamo messa a dura prova e comunque continua a fare il suo lavoro.
A gennaio il clima in Marocco è molto variabile nelle temperature in base alle zone da visitare.
Il nostro itinerario ha previsto Marrakech, il deserto di Agafay e Essaouira. Nel deserto la notte fa freddissimo e si dorme nelle tende berbere quindi ci siamo portati magliette e pantaloni termici e felpe in pile che occupano poco spazio ma tengono il caldo.
Avevamo noi noi le giacche con cui eravamo partiti da Roma e le abbiamo utilizzate quasi sempre, tranne nelle ore centrali delle giornate più calde. Per far entrare tutto in un’unica valigia abbiamo previsto un cambio al giorno dell’abbigliamento intimo ma non ci siamo concessi il lusso di fare lo stesso per felpe e pantaloni.
Insomma, quando siamo tornati eravamo da mettere in lavatrice noi e tutto quello che era con noi ma lo spirito di adattamento in viaggio ci rende liberi e molto meno stressati. Ovviamente ognuno di noi aveva solo il paio di scarpe che aveva ai piedi e le ciabatte in valigia.
Largo spazio alle medicine, un beauty con gli essenziali per il bagno, una grande borsa di tela per riporre marsupi e giacche quando si è in giro e uno zainetto ciascuno per i bambini con i giochi da loro scelti. Documenti e carte di imbarco li teniamo in un mini marsupio per averli sempre a portata di mano e due zainetti per portare le nostre cose ordinarie. Per quanto riguarda i pannolini, ne portiamo un numero minimo e poi li compriamo in loco.
L’itinerario del nostro viaggio in Marocco con i bambini lo abbiamo organizzato così:
Dopo le prime due notti a Marrakech abbiamo noleggiato un auto con una compagnia che ci sentiamo di consigliere a pieni voti. Noi avevamo necessità di trovare un noleggio auto senza carta di credito e di aggiungere al noleggio due seggiolini per i nostri figli.
L’agenzia locale Majdoline Travel offre ad un prezzo competitivo un servizio impeccabile, tanta gentilezza e totale disponibilità.
L’auto era praticamente nuova e non abbiamo mai avuto il timore di poter essere fregati, come spesso ci è accaduto noleggiando le auto.
Abbiamo ritirato e consegnato la macchina nel centro di Marrakesh per proseguire il nostro viaggio in Marocco con i bambini per raggiungere prima il deserto e poi il mare.
La macchina è stato il mezzo ideale per spostarci, le strade del Marocco sono perfette con segnali stradali chiari e ci ha permesso di fare tutti gli spostamenti senza fretta.
Attenzione solo ai posti di blocco: bisogna sempre fermarsi e aspettare l’ok della polizia per ripartire.
La medina di Marrakech è irraggiungibile dalle automobili quindi abbiamo scelto di dormire le prime due notti del nostro viaggio in Marocco con i bambini in un Riad raggiungibile con un taxi dall’aeroporto nella zona della kasbah.
Risveglio incredibile per noi e per i bambini, che si erano addormentati in aereo e si sono svegliati in una città da scoprire.
In 15 minuti di passeggiata siamo a Piazza Jamaa El Fna, la piazza principale che è uno spettacolo a cielo aperto, soprattutto quando scende la sera.
Il piano per questi due giorni a Marrakech prevede di fare un giro con il calesse trainato dai cavalli nella zona vecchia della città e nei quartieri moderni, perdersi nei Souk (i mercati che animano i vicoli di Marrakech) e visitare Les Jardin Secret, un meraviglioso giardino dentro la medina.
Con grande sorpresa, i bambini sono totalmente a loro agio. Ci danno incredibilmente la mano perché sono troppo impegnati a guardare il mondo per ricordarsi di fare i capricci.
Un successo che onestamente non ci aspettavamo.
In 40 minuti di macchina da Marrakech si raggiunge il deserto di Agafay, un deserto roccioso incorniciato dalle montagne innevate dell’Atlante.
La bellezza e la potenza della natura lasciano davvero a bocca aperta.
Nel deserto ci sono camping di varie fasce di prezzo che offrono servizi come passeggiate in cammello o noleggio quad. Noi abbiamo optato per una soluzione a gestione familiare piuttosto spartana, abbiamo fatto una bellissima passeggiata nel deserto sui cammelli con i bambini ma la notte abbiamo sofferto moltissimo il freddo nella nostra tenda che necessitava un po’ di manutenzione.
E’ un’esperienza che ci sentiamo di consigliare magari in una stagione più mite. In più, nella struttura scelta da noi il prezzo per una notte è basso ma è enormemente caricato per i pasti e le attività in loco.
Lungo la strada per Essaouira (dal deserto di Agafay ci vogliono circa 3 ore) abbiamo visto le capre arrampicate sugli alberi di Argan. Abbiamo previsto una partenza strategica che coincidesse con il loro pisolino e non potete immaginare le loro facce quando li abbiamo svegliati di fronte a questa scena surreale. Le capre sono incredibilmente socievoli e cercavano di leccarci e di mangiucchiare i nostri indumenti, mai vista una scena del genere.
Prendete carta e penna per segnare il punto esatto: sulla strada per Essaouira da Marrakech, circa 50 km dopo la città di Chichaoua, sulla destra.
Essaouira è una città che ha l’aria di vacanza, enormi spiagge spalleggiate da costruzioni moderne fanno contrasto con il porto caratterizzato da un numero infinito di barchette blu acceso che introduce alla vecchia medina. La sensazione che abbiamo avuto è che la medina di Essaouira sia più turistica di quella di Marrakech, in cui ci sono tanti prodotti artigianali autentici, ma è comunque indispensabile passeggiarci e fare un giro al mercato del pesce.
Noi abbiamo scelto di alloggiare in una struttura di Airbnb a 20 minuti dalla città in una campagna di alberi di Argan. Un posto magico in cui farsi coccolare godendosi i tempi lenti e recuperando le energie.
Il giorno prima di rientrare in Italia, siamo tornati alla base da cui siamo partiti in Marocco: Marrakech. La città che ci ha fatto battere il cuore.
Questa volta, in un Riad nel mezzo della medina. Il caos non ci spaventa più e abbiamo voglia di immergerci e di fare il pieno dei colori e degli odori prima di concludere il nostro viaggio.
Marrakech è ispirazione e autenticità. I dettagli degli edifici, i colori delle strade, la varietà di fiori e il pregio dei materiali non stancano mai. Vorremmo entrare in ogni cortile, sbirciare ogni Riad, acquistare in ogni bottega.
E se c’era un difetto, noi in questo viaggio non lo abbiamo riscontrato: c’è molto più rispetto del turista che può girare senza l’insistenza che ricordavo nel viaggio precedente.
Ci godiamo il tramonto a piazza Jamaa El Fna, chiudiamo la valigia e con un taxi in pochi minuti siamo all’aeroporto.
Lasciamo il Marocco con tanta voglia di tornarci.
Vorrei fare una riflessione per concludere questa bellissima esperienza per affrontare il tema delle persone che si infastidiscono per la presenza dei bambini in giro per il mondo. Quelli che ci vorrebbero chiusi in quattro mura per non disturbare.
Io spesso mi sento in difficoltà, perché mi piace rispettare gli altri e non sempre i nostri figli capiscono che devono contenersi. Soffro quando piangono in aereo, quando sporcano al ristorante, quando parlano ad alta voce la mattina presto a colazione.
Però vivo e viaggio perché soffro molto di più nella solitudine della nostra genitorialità, perché fare i figli è anche una grande fatica e se è vero che serve un villaggio, permettiamoci di viverlo a pieno il nostro villaggio.