il rientro

il rientro: cosa mi aspetta?

vacanza è svuotarsi

L’editoriale di Casa Facile mi fornisce sempre spunti interessanti al punto che ho iniziato a seguire su Instagram il profilo di Francesca Magni, direttrice e mente brillante che oltre ad avere il gusto estetico e un giardino da sogno, ha una bella famiglia e tante letture da consigliare. 

Nel numero di agosto ci fa riflettere sul fatto che nel cuore della parola vacanze c’è il vuoto (dal latino vacuum). Ho letto l’editoriale mentre ero ai tavolini del mio bar preferito al mondo. Nella piazza del paese dove ho passato tutti gli agosti (sì pare che esista il plurale di agosto) della mia vita. Il posto in cui ogni anno mi svuoto dal carico dell’anno precedente. In cui non c’è niente da fare e molto da inventare, immaginare, aspettare

Da bambine inventavamo case sugli alberi, cene per i genitori e recite di fine  estate. Nel vuoto di agosto abbiamo creato lo spazio per le viscerali amicizie estive e poi il luogo ideale per godersi i bambini con i loro ritmi.

Non avevo capito profondamente il motivo che ci riportasse qui ogni anno fino a che non ho letto l’editoriale di agosto. I nostri viaggi nel mondo faccio fatica a chiamarli vacanze perché per me la vacanza è svuotarsi per fare spazio a quello che sarà. E Sinalunga è il nostro posto per farlo.

il rientro
il rientro

e adesso?

Per una come me, nata nel mezzo: di 15, di maggio, di primavera è strano dire che sia appassionata di inizi. Ma il 15 maggio del 1989 era un lunedì e forse per questo amo i nuovi progetti settembrini. Quest’anno più che mai e ora vi spiego perché. 

E’ passato più di un anno dalle mie dimissioni e il mio desiderio di trovare il mio posto professionale nel mondo è diventato più grande di me. Ho valutato molte ipotesi e mi sono permessa il lusso di sognare, di progettare, di concedermi di realizzarmi. Mentre ascoltavo dei podcast sul personal branding ho avuto una folgorazione. Ho trovato una persona che parlava a quelli come me, che si sentono sempre diversi, che vorrebbero di più dal lavoro, che non si fanno dissetare dal sacrificio. Che vogliono la luna

L’ho contattata, ci siamo conosciute, ho avuto finalmente la certezza che il suo percorso mi avrebbe guidata per trovare la mia strada per realizzarmi. Da qualche giorno ho iniziato un percorso che si chiama “voglio la luna” con l’obiettivo di realizzare il progetto dei miei sogni. 

ADESSO VOGLIO LA LUNA

Dopo due gravidanze con relativi allattamenti e le dimissioni dal lavoro sento di aver dato tutto quello che potevo e che volevo dare alla nostra splendida giovane famiglia. Ho rinunciato a tantissimo perché avevo bisogno di esserci totalmente per loro. E perché non c’erano molte alternative sostenibili per noi. 

Ho desiderato più di ogni cosa al mondo l’amore e i nostri bambini, perché anche se non sembra, niente è stato facile. 

Ora che ho tutto quello che desideravo, voglio puntare ancora più in alto. Ogni giorno ho tanti piccoli obiettivi che si trasformano in routine, che sono coccole, che diventano priorità.

La mattina mi piace svegliarmi prima dell’alba e aggiungere un cucchiaino di cacao amaro al mio caffè. Almeno fino al primo sorso cerco di pensare solo a me. Poi sono pronta per gli abbracci, i saluti e le infinite richieste. 

A giorni alterni mi alleno, ogni giorno per 15 minuti scrivo, scelgo con più attenzione cosa mangiare e cucino se possibile con ancora più amore. Qualunque cosa uscirà da questo percorso, sarà stato fatto da una Vittoria felice.

il rientro
non sono solo una mamma
Invia